Bisogna preoccuparsi della negromanzia digitale?

L’intelligenza artificiale generativa, che comprende modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT ma anche generatori di immagini e video come DALL·E 2 , potenzia quella che è diventata nota come ” necromanzia digitale “, l’evocazione dei morti dalle tracce digitali che lasciano dietro di sé.

I dibattiti sulla negromanzia digitale sono stati innescati per la prima volta negli anni 2010 dai progressi nella proiezione video ( tecnologia “deep fake” ) che hanno portato alla rianimazione di Bruce Lee, Michael Jackson e Tupac Shakur.

Questa tecnologia, per alcuni, sembra oltrepassare una linea culturale e forse anche etica, con molti che provano un profondo disagio all’idea che potremmo interagire abitualmente con simulazioni digitali dei morti. Di conseguenza, la magia oscura della negromanzia assistita dall’intelligenza artificiale è vista con sospetto.

 

Supportaci condividendo sui social il nostro articolo!

Lascia un commento