System Rescue Cd 1.3.0

SystemRescueCd è un sistema  basato su Linux per il recupero di hard disk “rovinati” disponibile come CD avviabile o su penna USB. Risulta di eccezionale utilità  per per l’amministrazione  e la riparazione di sistemi dopo un crash.

Il suo scopo è di fornire un modo semplificato per creare ed editare partizioni dell’hard disk. E’ dotato di diversi tools  di sistema come parted, partimage, fstools ed altri classici e basilari come midnight commander.  Il kernel supporta svariati tipi di file system (ext2/ext3/ext4, reiserfs, reiser4, btrfs, xfs, jfs, vfat, ntfs, iso9660)ma anche network filesystems (samba and nfs).

Supportaci condividendo sui social il nostro articolo!

Aggiornamento di un sistema Ubuntu Server

L’aggiornamento (detto anche upgrade) di un software è importante; fondamentale quando il software in questione è un sistema operativo.
Di seguito riporto qualche indicazione per l’upgrade di Ubuntu relativamente alla versione server.

Come noto le versioni di Ubuntu vengano rilasciate ogni 6 mesi e riportano un numero di versione del tipo aa.mm
dove aa è l’anno di rilascio e mm il mese.
Ad esempio Ubuntu 9.04 è la versione rilasciata nell’aprile dell’anno 2009.
Di tanto in tanto vengono rilasciate delle patch per aggiornare la versione corrente.

Per aggiornare la propria versione corrente con tali ultime patch si può procedere come segue:

$sudo apt-get update (per aggiornare la sources.list per nuovi pacchetti)
$sudo apt-get upgrade


L’aggiornamento ad una nuova versione (release) è invece una cosa diversa. Questa, infatti, consiste nel passare letteralmente alla versione successiva.
Ad esempio dalla versione 8.10 alla 9.04. Oppure dalla 8.04 alla versione 9.04. E qui c’è però da fare una precisazione importante: è assolutamente sconsigliato aggiornare direttamente da una versione ad un’altra saltando gli aggiornamenti intermedi. Al contrario bisogna procedere aggiornandosi prima alle versioni immediatamente successive fino ad arrivare all’ultima disponibile oppure, in alternativa, effettuare una clean/fresh install (cioè una NUOVA installazione).

Canonical Ltd,  società fondata e gestita dall’imprenditore sudafricano Mark Shuttleworth, che è dietro al progetto Ubuntu, sa quanto può essere oneroso un aggiornamento continuo a nuove versioni di un sistema operativo e su questa considerazione rende disponibili delle specifiche versioni, denominate LTS (Long Time Support) che prevedono rilasci specifici di patch per un lungo periodo di tempo.

Attualmente, ad esempio, è disponibile per il download, oltre alla versione 9.04, la versione Ubuntu 8.04 LTS Server: rilasciata ad Aprile 2008 e supportata fino ad Aprile 2013.

Per aggiornare un sistema ad una nuova release conviene in ogni caso consultare il sito ufficiale di ubuntu (www.ubuntu.com) per seguire le istruzioni relative alla specifica versione. A titolo di esempio di seguito riporto la procedura, in questo caso semplice e minimale, da seguire per aggiornare ubuntu server dalla versione 8.10 alla versione 9.04: 

1. Installare update-manager-core: sudo apt-get install update-manager-core
2. Aprire il programma di aggiornamento: sudo do-release-upgrade
3. Seguire le istruzioni

Chiudo con una nota importante: per verificare la versione attualmente installata sul proprio sistema è possibile utilizzare il seguente comando:
$lsb_release -a

Carlo Mazzone

PS
Ovviamente Murphy con la sua legge è sempre in agguato per cui il consiglio è sempre quello di evitare aggiornamenti critici il venerdi (non vorrete mica passare l’intero fine settimana in azienda ?!)

Supportaci condividendo sui social il nostro articolo!

CodeBlocks: installazione sotto Ubuntu

Code::Blocks è un ottimo IDE gratuito per scrivere applicazioni in C e C++. Esso è disponibile sia per Windows che per Linux. Tale caratteristica lo può far preferire in alcuni contesti rispetto a soluzioni come quelle offerte dall’ambiente Microsoft Visual C++ anch’esso gratuito nella versione Express .

L’installazione sotto Windows è estremamente semplice e non richiede nessun chiarimento particolare. In questo brevissimo tutorial vi propongo l’installazione dell’ambiente in questione sotto la distribuzione Linux Ubuntu.

Per prima cosa è necessario scaricare dal sito http://www.codeblocks.org/ la versione desiderata (32 o 64 bit). Da notare come siano disponibili pacchetti anche per le distribuzioni Debia, Fedora e Suse.

Il file scaricato è un archivio compresso (tar.gz). E’ quindi necessario decomprimerlo. A tal fine è possibile utilizzare il tasto destro del mouse sul file in questione e scegliere la voce “Estrai qui”. Verrà creata una cartella contenente i vari file necessari con estensione .deb

Un corretto ordine di installazione potrebbe essere il seguente:

libcodeblocks0_8.02-0ubuntu1_i386.deb
libwxsmithlib0_8.02-0ubuntu1_i386.deb
libwxsmithlib0-dev_8.02-0ubuntu1_i386.deb

e successivamente gli altri pacchetti. Questo a causa del fatto che alcuni pacchetti ne richiedono altri per l’installazione.

Per l’installazione dei singoli file/pacchetto è possibile fare doppio click sui singoli file nell’interfaccia grafica oppure usare (via terminale) il comando:

sudo apt-get install nomepacchetto

dove nomepacchetto è il nome dei vari file da installare.

A questo punto dovrebbe essere possibile lanciare l’ambiente CodeBlocks dal menu principale (voce Applicazioni -> Programmazione).

Provate a compilare una semplice applicazione di tipo console con il classico “Hello world!”.

Nel caso dovesse manifestarsi, con la prima compilazione, l’errore:

Linking console executable: bin/Debug/test1

/bin/sh: g++: not found

usate da terminale il comando:

sudo apt-get install g++

Buona programmazione a tutti.

Carlo Mazzone

Supportaci condividendo sui social il nostro articolo!

Lorem ipsum e creazione di pagine web

Spesso in una pagina web, quando siamo alle prese con la disposizione dei contenuti, abbiamo bisogno di un insieme di testi di prova. E’ stato dimostrato che inserire in una data pagina contenuti testuali comprensibili distrae colui che li guarda; questi, infatti, viene incuriosito dai contenuti e perde di vista il “contenitore”. Ciò che si vuole ottenere durante la fase di creazione di un dato stile di pagina, al contrario, è di far concentrare l’osservatore sugli aspetti grafici ed organizzativi (colore del testo, disposizione ed allineamento dei paragrafi, ecc. ) .

In tutti questi casi si utilizza il cosiddetto “Lorem ipsum”. Si tratta di un insieme di parole della lingua latina utilizzate già a partire dal 1500 per prove di stampa. Più precisamente le parole sono estrapolate da un testo di Cicerone del 45 a.c.

Di seguito vi riporto una parte del brano originale dell’opera in cui sono evidenziate, in grassetto, le parole estrapolate.

 

«Sed ut perspiciatis, unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque laudantium, totam rem aperiam eaque ipsa, quae ab illo inventore veritatis et quasi architecto beatae vitae dicta sunt, explicabo. Nemo enim ipsam voluptatem, quia voluptas sit, aspernatur aut odit aut fugit, sed quia consequuntur magni dolores eos, qui ratione voluptatem sequi nesciunt, neque porro quisquam est, qui dolorem ipsum, quia dolor sit, amet, consectetur, adipisci velit, sed quia non numquam eius modi tempora incidunt, ut labore et dolore magnam aliquam quaerat voluptatem. Ut enim ad minima veniam, quis nostrum exercitationem ullam corporis suscipit laboriosam, nisi ut aliquid ex ea commodi consequatur? Quis autem vel eum iure reprehenderit, qui in ea voluptate velit esse, quam nihil molestiae consequatur, vel illum, qui dolorem eum fugiat, quo voluptas nulla pariatur? [33] At vero eos et accusamus et iusto odio dignissimos ducimus, qui blanditiis praesentium voluptatum deleniti atque corrupti, quos dolores et quas molestias excepturi sint, obcaecati cupiditate non provident, similique sunt in culpa, qui officia deserunt mollitia animi, id est laborum et dolorum fuga…. »

Considerando solo le parole in grassetto si ottiene quanto segue:

«Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisici elit, sed eiusmod tempor incidunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquid ex ea commodi consequat. Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint obcaecat cupiditat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.»

Il tutto è evidentemente incomprensibile anche per un latinista ; )

E’ da sottolineare comunque il fatto che trattandosi di un testo pseudocasuale ne esistono diverse versioni. In giro per la rete si trovano diversi servizi web (ed anche software) per generare il testo in questione: giusto per segnalarne uno vi riporto il sito www.lipsum.com .

Per maggior chiarezza vi riporto l’esempio reale di una pagina che utilizza il Lorem ipsum per mostrare la propria tipologia di impaginazione.

Carlo Mazzone

Supportaci condividendo sui social il nostro articolo!