Nuove affascinanti ipotesi sull’universo primordiale

Gli astronomi sono stati in grado di rilevare galassie sempre più lontane man mano che i telescopi sono diventati più avanzati e potenti. Poiché la luce viaggia a una velocità finita e vediamo gli oggetti come erano quando la luce è stata emessa, più qualcosa è lontano, più indietro nel tempo stiamo vedendo. Pertanto, queste galassie molto lontane sono alcune delle prime galassie a formarsi nel nostro universo, che ha cominciato ad allontanarsi da noi mentre l’universo si espandeva.
Infatti, maggiore è la distanza, più velocemente una galassia sembra allontanarsi da noi. È interessante notare che possiamo stimare la velocità con cui si muove una galassia e, a sua volta, quando si è formata in base a quanto “spostata verso il rosso” appare la sua emissione. Questo spostamento verso il rosso è simile a un fenomeno chiamato “effetto Doppler”, in cui gli oggetti che si allontanano da un osservatore emettono la luce che appare spostata verso lunghezze d’onda maggiori ovvero a frequenza più bassa (da cui il termine “spostamento verso il rosso”) all’osservatore.

Situato nel mezzo del deserto di Atacama in Cile, il telescopio ATacama Large Millimeter/submillimeter Array ( ALMA ) è particolarmente adatto per osservare tali spostamenti verso il rosso nelle emissioni delle galassie. Di recente, un team di ricerca internazionale ha osservato le emissioni di spostamento verso il rosso di una galassia lontana, MACS1149-JD1, che li ha portati ad alcune conclusioni affascinanti sulla formazione dell’universo primordiale.

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