L’Event Horizon Telescope (EHT)

L’Event Horizon Telescope (EHT), un array di telescopi che comprende antenne radio in tutto il mondo, ha studiato un lontano quasar chiamato NRAO 530, la cui luce ha viaggiato per 7,5 miliardi di anni per raggiungerci. I dati risultanti ci mostrano il motore del quasar con dettagli incredibili e, dicono gli astronomi, ci aiuteranno a comprendere la complessa fisica di questi incredibili oggetti e come generano una luce così ardente.

I quasar – un termine che è l’abbreviazione di ” sorgenti radio quasi stellari ” – sono un tipo di galassia che si pensa sia alimentata da un buco nero supermassiccio molto attivo al centro. Ciò significa che il buco nero è circondato da materiale che sta cadendo su di esso a una velocità furiosa.

I buchi neri stessi non emettono luce, ma il materiale attorno a un buco nero attivo sì. La gravità e l’attrito fanno sì che il materiale si riscaldi e divampi mentre circonda il buco nero come l’acqua in uno scarico. Ma non è tutto.

 

Non tutto il materiale cade sul buco nero. Parte di essa viene incanalata e accelerata lungo le linee del campo magnetico appena fuori dall’orizzonte degli eventi, il “punto di non ritorno”, oltre il quale nemmeno la luce può raggiungere la velocità di fuga. Quando questo materiale raggiunge i poli, viene lanciato nello spazio sotto forma di potenti getti di plasma, viaggiando a velocità una percentuale significativa della velocità della luce, denominata velocità relativistica. Anche questi sottili getti collimati brillano intensamente… ma non comprendiamo appieno come vengono creati e alimentati e il ruolo svolto dai campi magnetici.

 

 

 

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