La fotosintesi artificiale

La fotosintesi si è evoluta nelle piante per milioni di anni per trasformare l’acqua, l’anidride carbonica e l’energia della luce solare in biomassa vegetale e negli alimenti che mangiamo. Questo processo, tuttavia fondamentale per la nostra vita, è molto inefficiente, con solo l’1% circa dell’energia trovata nella luce solare che finisce nella pianta. Gli scienziati della UC Riverside e dell’Università del Delaware hanno trovato un modo per aggirare del tutto la necessità della fotosintesi biologica e creare cibo indipendente dalla luce solare utilizzando la fotosintesi artificiale.
Liberando l’agricoltura dalla completa dipendenza dal sole, la fotosintesi artificiale apre le porte a innumerevoli possibilità di coltivazione di cibo nelle condizioni sempre più difficili imposte dal cambiamento climatico antropogenico. La siccità, le inondazioni e la ridotta disponibilità di terra rappresenterebbero una minaccia minore per la sicurezza alimentare globale se le colture per l’uomo e gli animali crescessero in ambienti controllati e meno dispendiosi in termini di risorse. Le colture potrebbero anche essere coltivate in città e altre aree attualmente inadatte all’agricoltura e persino fornire cibo ai futuri esploratori spaziali.
L’uso di approcci di fotosintesi artificiale per produrre cibo potrebbe essere un cambio di paradigma per il modo in cui nutriamo le persone. Aumentando l’efficienza della produzione alimentare, è necessaria meno terra, diminuendo l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente. E per l’agricoltura in ambienti non tradizionali, come lo spazio esterno, la maggiore efficienza energetica potrebbe aiutare a nutrire più membri dell’equipaggio con meno input.

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