Cron: il signore del tempo

In un sistema Linux, capita molto spesso di dover eseguire un certo file, un particolare comando oppure una serie di operazioni in uno specifico momento della giornata. Un caso classico è rappresentato da operazioni di backup dei dati da effettuarsi preferibilemente in orario notturno.

Per realizzare tali scopi i sistemi Linux mettono a disposizione il demone cron che, opportunamente istruito tramite specifici file di configurazione, è in grado di mandare in esecuzione tutto ciò di cui necessitiamo.

Il nome cron deriva probabilmente dal dio greco del tempo Chronos. In realtà l’origne del nome non è certa ed esso potrebbe anche essere l’acronimo derivante dalle espressioni “Commands Run On Notice” oppure “Commands Run Over Night”. In ogni caso il nostro demone legge uno specifico file noto come crontab (ovvero cron table) ed esegue alle temporizzazioni in esso indicate i comandi corrispondenti.

Un prima verifica dello stato del nostro sistema può essere effettuata usando l’apposito comando, chiamato appunto crontab, come mostrato di seguito:

carlo@foo:~$ crontab -l

dove carlo è (ovviamente) il nome dell’utente collegato al sistema e foo il nome della macchina.

L’opzione –l (ovvero il trattino seguito dalla lettera elle) consente di “listare” il contenuto del file di configurazione associato all’utente che lancia il comando in oggetto. Nel nostro caso, e nella situazione in cui il sistema non è ancora stato istruito ad eseguire comandi, dovremmo vedere in output un messaggio del tipo:

no crontab for carlo

Sebbene sia possibile editare direttamente i file di configurazione per i nostri job (attività da eseguire) è conveniente richiamare il file attraverso il comando crontab accodando l’opzione –e, come mostrato di seguito:

carlo@foo:~$ crontab -e

Tale comando aprirà un editor di testi per la modifica di un file predefinito. La prima volta che si richiama il comando in oggetto sarà possibile indicare l’editor di propria preferenza da una lista minimale all’interno della quale si suggerisce l’uso dell’editor nano. Il file di default visualizzato sarà il seguente:

 

# Edit this file to introduce tasks to be run by cron.

#

# Each task to run has to be defined through a single line

# indicating with different fields when the task will be run

# and what command to run for the task

#

# To define the time you can provide concrete values for

# minute (m), hour (h), day of month (dom), month (mon),

# and day of week (dow) or use ‘*’ in these fields (for ‘any’).#

# Notice that tasks will be started based on the cron’s system

# daemon’s notion of time and timezones.

#

# Output of the crontab jobs (including errors) is sent through

# email to the user the crontab file belongs to (unless redirected).

#

# For example, you can run a backup of all your user accounts

# at 5 a.m every week with:

# 0 5 * * 1 tar -zcf /var/backups/home.tgz /home/

#

# For more information see the manual pages of crontab(5) and cron(8)

#

# m h dom mon dow command

 

Ovviamente le linee che inziano con il simbolo di cancelletto non sono eseguite in quanto tale simbolo introduce un commento. L’ultima riga indica quale deve essere il formato da utilizzarsi per inserire i comandi da far eseguire al nostro demone. Come si può osservare nelle prime due posizioni indichiamo il minuto (tra 0 e 59) e l’ora (tra 0 e 59) in cui si vuole far eseguire il comando. Successivamente indichiamo il giorno del mese (tra 1 e 31) e il mese dell’anno (tra 1 e 12). Infine, prima del nome del comando possiamo indicare il giorno della settimana in cui verrà eseguito il comando, usando un numero da 0 a 6, dove 0 indica la domenica, 1 il lunedì e così a seguire con il 6 che indica il sabato.

Se si vuole eseguire un dato comando in un giorno qualsiasi è possibile usare un asterisco. Ad esempio la seguente riga:

00 01 * * * /sbin/miocomando

Eseguirà il comando indicato all’una di notte di tutti i giorni della settimana.

Una volta inserita la sequenza di comandi all’interno del file sarà sufficiente salvare il file con CTRL+O e una volta usciti dall’editor (CTRL+X) sarà tuttavia necessario riavviare il demone cron per fargli leggere la nuova configurazione. A tal fine usaremo il comando:

sudo /etc/init.d/cron restart

In alcuni casi, soprattutto quando si è in fase di testing della configurazione può essere utile porsi in ascolto sul log di sistema a caccia di eventuali errori che potrebbero verificarsi. A tal fine useremo il comando:

tail -f /var/log/syslog

A volte è sarà necessario schedulare delle attività che richiedono i permessi di root. In questo caso dovremo lanciare l’editing del file crontab con il prefisso sudo (superuser do) come mostrato di seguito:

carlo@foo:~$ sudo crontab -e

Una volta effettuate le modifiche del caso si procederà con il normale salvataggio prima dell’uscita dall’editor. Volendo visualizzare quindi il file di configurazione specifico per il superutente sarà sufficietne richiamare il comando crontab con l’opzione –l facendo però precedere tale comando dal sudo, come mostrato di seguito:

carlo@foo:~$ sudo crontab -l

Come è intuibile, le opzioni di configurazione sono molteplici. Ad esempio è possibile specificare orari multipli indicandoli separati da una virgola. Nello specifico la riga:

0,15,30,45 * * * * /sbin/miocomando

Schedula il comando per l’esecuzione ogni quarto di ora di ogni ora di ogni giorno.

Infine è possibile utilizzare il simbolo del trattino per indicare specifici intervalli di tempo. Ad esempio:

00 08 * * 1-5 /sbin/miocomando

Schedula il nostro comando per essere eseguito alle otto di mattina di tutti i giorni dal lunedì al venerdì.

 

Carlo A. Mazzone

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